L'esperienza del primo mercatino

Dopo un fine settimana di fuoco, ieri mattina (grazie al tempo clemente) si è tenuto il mio primo mercatino.
Un'esperienza davvero unica: portare le mie creazioni al di fuori delle mie cerchie è stato un banco di prova importante, per capire se quello che faccio piace solo a me o anche ad altri. Senza contare lo sforzo organizzativo che ci sta dietro, sia nella preparazione di materiale (di qualità e in quantità) sia nella logistica. Per questo devo ringraziare i miei genitori, perché senza di loro non avrei concluso nulla, il mio moroso e gli amici che sono venuti in soccorso.
E' stato bello sentire gli apprezzamenti delle persone, che anche se non hanno comprato nulla si sono avvicinati per farmi i complimenti. Senza contare quelli che hanno acquistato, che hanno preso uno o più biglietti da visita e che mi hanno dato una gran soddisfazione.


Una buona parte di felicità l'ho trovata proprio nell'esperienza del "banchetto": sarà che è stato il primo, sarà che ero nella mia zona, ma il calore umano che ho sentito mi ha stupito e commosso. Ho fatto amicizia con le "vicine di banco", ho chiacchierato, ricevuto consigli spassionati, preso contatti: non c'è quella concorrenza che si avverte tra gli esercizi commerciali, perché nel mercatino di hobbistica vincono la passione e la bellezza dell'handmade. Quindi, malgrado il freddo ed i topi, io e la mia compagna di avventure non ci siamo annoiate un attimo, non abbiamo tirato fuori libri, giornali, cellulari. Ci siamo godute il momento, riflettendoci a caldo e pensando che forse può essere il primo di una serie, soprattutto in periodo natalizio.

Insomma, non riesco a trovarci un difetto pur rileggendo il tutto da ogni punto di vista.
E ringrazio chi, fisicamente - psicologicamente - virtualmente, ha sempre creduto in me, mi ha spronato a migliorare e sperimentare. Chi mi ha fatto capire che essere creativi per sé stessi fa stare bene ed è bellissimo, ma come sempre la felicità più grande è nella condivisione e nell'apprezzamento di ciò che si fa.

Ora si torna a creare come prima e anche più di prima… per il prossimo mercatino.


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